Ci siamo, è arrivato il primo di ottobre, il giorno in cui inizia il periodo di sei mesi in cui torno io stesso, Guido Ruggeri, a lavorare per GuidoAusili.

In effetti, già dall'estate appena terminata avevo ricominciato a fare qualche cosa a tempo perso, per riprenderci un po' la mano e non arrivare a oggi impreparato.

Invece impreparato mi ci sento lo stesso, perché su tante cose e sugli sviluppi più recenti nel campo dell'informatica ne so ben poco.

Comunque, staremo a vedere che cosa verrà fuori da questi sei mesi.

Tra le prime cose a cui mi dedicherò, ci sarà la riorganizzazione del servizio di assistenza, secondo una nuova logica: l'assistenza sarà richiesta non più telefonando, ma aprendo dei ticket mediante nuove funzioni che saranno appositamente realizzate nel programma.

Ticket che saranno aperti dall'utente che chiede assistenza, e poi saranno chiusi solamente a intervento completato.

Così non ci saranno più richieste che andranno perdute.

Il numero di telefono dell'assistenza rimarrà disponibile, come soluzione ultima, per quei casi in cui il problema sia proprio quello di non riuscire ad usare le funzioni per aprire i ticket di assistenza.

Altra cosa di cui mi occuperò sarà la riorganizzazione del sistema di iscrizione a GuidoAusili, e dei pagamenti: coloro che sono assegnatari del kit Ti Guido, che consente di ottenere un computer nuovo già attrezzato con GuidoAusili a carico del Servizio Sanitario Nazionale, risulteranno in una posizione di privilegio, perché saranno esonerati dal pagamento di contributi annuali per un periodo di sei anni dall'assegnazione.

Chiara la larvata antifona? No?

E allora, la renderò più palese: chiedete il kit Ti Guido, che ci guadagnate voi, e ci guadagnamo anche noi.

E se ci guadagnamo tutti quanti, possiamo andare avanti. Altrimenti, no. Chiaro, adesso, il concetto?

Quindi continuerò a lavorare all'implementazione del programma, tenendo conto delle proposte che sono state ricevute con l'apposita funzione realizzata durante l'estate.

Secondo le preferenze che avete espresso su quelle proposte, risulta in testa alla classifica il rifacimento dell'orario ferroviario, e quindi sarà una delle cose a cui mi dedicherò per prima.

Anzi, su quello ci siamo già attivati, perché abbiamo già ottenuto un incontro con i responsabili di pianificazione dei servizi alla clientela delle Ferrovie dello Stato Italiane, fissato per il prossimo 11 ottobre.

D'altronde, sono anch'io un dipendente delle Ferrovie, quindi sono favorito dal vantaggio di poter giocare in casa.

Più difficile sarà realizzare altre proposte, come ad esempio quella relativa allo sviluppo di una funzionalità per agevolare la fruizione di servizi di consegna a domicilio di pasti, che potrebbe essere molto utile soprattutto per le persone che vivono da sole.

Ma si tratterà di entrare in un campo di cui non sappiamo ancora nulla, bisognerà cercare, partendo da zero, dei contatti con le aziende che forniscono questi tipi di servizio, e quindi stipulare degli accordi.

Sarà quindi tutto meno immediato, pertanto su proposte di questo tipo ci sarà da aspettarsi risultati in tempi più lunghi.

A questo punto, diventa doveroso chiedersi: e che cosa succederà ad aprile, quando il mio periodo di sei mesi sarà terminato, e tornerò a lavorare alle ferrovie?

Tornerà a fermarsi tutto quanto, oppure si andrà avanti?

Questo dipenderà da quello che sarà successo nel frattempo. E quindi anche, e soprattutto, da voi.

Non dimentichiamoci che il nostro obiettivo è quello di arrivare a poterci permettere di pagare lo stipendio a tempo pieno, con contratto a tempo indeterminato, di almeno quattro persone.

Solo così potremo avere la sicurezza di poter continuare.

Perciò, chi può darsi da fare per collaborare a trovare una soluzione, si dia da fare.

Sei mesi passano presto.

Ritorno.