Credo che sia la prima volta che uso questo notiziario per rivolgere pubblicamente i miei auguri di buon natale.
Ma quest’anno sento il bisogno di farlo.
Non è stato un anno facile, anzi, per me è stato uno degli anni più difficili della mia vita.
Perciò sento il bisogno di augurare a voi tutti, ma anche a me stesso, un buon natale, che possa rafforzare la voglia di andare avanti che nonostante tutto non ci ha abbandonato.
Quest’anno si è portato via definitivamente il mio vecchio sogno, che era quello di poter dare servizi alle persone disabili in modo spontaneo, libero e gratuito.
Un sogno che devo riporre nel cassetto da dove, circa venticinque anni fa, era uscito.
Ma c’è un nuovo sogno che sta nascendo, e quel sogno si chiama: Società GuidoAusili.
Società nata da un’idea di Andrea Santoro, mio grande amico e collaboratore, grazie al cui sostegno sto, nonostante tutto, andando avanti.
Pur nelle difficoltà che, per me, sono aumentate. Di tempo ne è trascorso da quando avevo cominciato, non sono più giovane come allora, e mi diventa sempre meno facile mantenermi informato, aggiornato, insomma avere il polso della situazione necessario a proporre e realizzare nuove idee.
La soluzione per andare avanti sta quindi nella Società GuidoAusili, che dovrà consentirmi di avvalermi della collaborazione di persone esperte a cui delegare le numerose cose da fare, soprattutto quelle che io da solo non saprei fare.
Per cominciare, quest’anno è stata per me fondamentale la collaborazione di Simona Mantuano e di Marco Lepore, con cui è stato possibile rimettere in piedi un servizio di assistenza telefonica.
A proposito, per chi ancora non lo sapesse, il numero di telefono dell’assistenza è: 37 13 53 99 30.
Dopo i primi mesi, in cui ho dovuto essere presente anch’io al servizio di assistenza perché potesse riavviarsi, Simona e Marco hanno raggiunto una certa autonomia.
Questo è servito a sollevare me dall’incombenza di dover prestare io stesso assistenza agli utenti, come invece era stato l’anno scorso dopo che il servizio precedente, che si svolgeva a Cava Dei Tirreni, era stato chiuso.
Ho così potuto recuperare tempo ed energie, per dedicarle allo sviluppo di un nuovo programma che possa rappresentare la prosecuzione del vecchio WinGuido che, per motivi tecnici, ormai non può più essere ulteriormente implementato.
Il nuovo programma finalmente sta prendendo forma, e si chiama: programma GuidoAusili.
A differenza di WinGuido, il programma GuidoAusili prevede, quando sarà stata superata la fase iniziale di prova, il pagamento per gli utenti di un canone di almeno 120 euro all’anno.
Quel pagamento non è ancora obbligatorio, tuttavia molti di voi hanno ricevuto al proprio domicilio dei bollettini di conto corrente postale, uno da 60 euro, e uno da 120 euro.
Perché possiamo andare avanti, è necessario che almeno il bollettino da 60 euro sia pagato da tutti. Questo significherebbe, dato che abbiamo inviato circa 1000 bollettini, poter contare su una entrata di almeno 60000 euro, che sarebbero sufficienti a mandare avanti la Società GuidoAusili, confermando la collaborazione di Simona e Marco, e prendendo anche altri collaboratori in modo da potere ampliare i nostri servizi e continuare con lo sviluppo del nuovo programma.
Molti di voi hanno compreso la situazione e hanno già provveduto al pagamento, ma ce ne sono ancora tanti che mancano all’appello.
Voglio essere ben chiaro: non arrivare a quei 60000 euro, significherebbe rinunciare a tutto e chiudere.
Quindi tutto adesso dipende da voi.
Voi che siete rimasti i soli su cui si possa fare affidamento. Non c’è nessun altro.
Per sostenerci nei momenti di difficoltà non si è mosso nessuno: né associazioni, né enti, né istituzioni, né altro.
Ci siete soltanto voi, e solo da voi può arrivare un segnale forte e chiaro che voglia dire: si, ci siamo, e vogliamo andare avanti.
Quel segnale deve essere: almeno 60 euro li pagate tutti quanti. Tutti, e non soltanto i soliti pochi volenterosi che si ritrovano a dover pagare anche per gli altri.
Anche chi non avesse ricevuto i bollettini può ugualmente farlo, anche mediante bonifico bancario.
Nell’attesa che questo segnale arrivi, porgo a tutti i miei auguri di buone feste.
Oops, scusate, volevo dire: buon natale. L'ha appena detto il parroco in chiesa, qui vicino casa mia: augurare genericamente "buone feste" equivale a sminuirle, considerandole tutte uguali.
Invece l'augurio deve essere: buon natale, un riferimento preciso alla festa della natività e al suo significato.