Ieri pomeriggio, andando a Teramo, mi stavo chiedendo se questa sarebbe stata finalmente la volta buona, quella in cui avrei potuto scrivere qualche parola di apprezzamento nei confronti dell'Unione Italiana Ciechi, che aveva messo a disposizione una sala attrezzata con vari computer allo scopo di realizzare la funzionalità di giochi condivisi in WinGuido.

Oggi, al secondo giorno qui a Teramo, posso affermare di no. Quella volta, se mai ci sarà, è ancora là da venire.

E' vero che la sala con i computer c'era e che abbiamo potuto usarla. E di questo, bisogna dargliene atto.

Ma la situazione mi ricordava tanto quelle di una quindicina di anni fa, quando ancora frequentavo la sezione di Roma di quella associazione.

La sensazione era quella di assenza da parte dell'Unione, come se, pur avendoci concesso l'uso di quel locale, non avessero nessuna consapevolezza di chi fossimo, di cosa fossimo venuti a fare, della sua importanza, e di quali sarebbero state le nostre esigenze.

Arriviamo lì in 6: nessuno ad accoglierci, nessuno ad assisterci, troviamo i computer sconfigurati, con la connessione ad Internet non funzionante.

Magnifico: vengo fin lì appositamente da Roma, mobilitando altre 5 persone, e trovo che Internet non funziona.

Solo dopo un po' di tempo spuntano due segretarie che cercano di darci una mano, ma nemmeno loro sanno cosa fare.

Si prova inutilmente a rintracciare qualcuno telefonicamente.

Alla fine, proprio come ai vecchi tempi, chi risolve la situazione sono io, accorgendomi che c'era un hub disalimentato: bastava attaccare la spina.

Insomma, il classico modo dell'Unione Italiana Ciechi di accogliere un ingegnere che si muove appositamente da Roma per svolgere un lavoro che servirà per le persone che loro rappresentano. Possono passare gli anni, ma il modo di fare di quella associazione sembra destinato a non cambiare mai.

Comunque, pur con tutte le perdite di tempo e tutte le difficoltà iniziali, finalmente riusciamo a metterci al lavoro.

Tento di realizzare un sistema che consenta di scambiare informazioni tra coppie di computer collegate ad Internet, sfruttando unicamente la chat di Skype, ed abbandonando gli altri sistemi che avevo sperimentato anni prima.

Incredibilmente, funziona al primo tentativo: caso raro, nel campo dell'informatica.

Mi collego con gli altri computer, e riesco a giocarci a Briscola.

Temo che sopraggiungano ripercussioni negative su Skype, che spuntino finestre che disturbano, che si blocchi qualcosa, ma pare proprio che non succeda nulla di ciò. Tutto sembra filare liscio.

Insomma, la strada sembra quella giusta, per cui, con ancora un po' di lavoro, la funzionalità di giochi condivisi in WinGuido potrà diventare una realtà.

Mi illudevo di poter aggiungere: grazie alla collaborazione dell'Unione Italiana Ciechi.

Invece, ancora una volta, mi tocca dire: malgrado l'Unione Italiana Ciechi.

Ritorno.