Avrei dovuto immaginare che sarebbe successo.
Era il 27 maggio scorso e avevamo proposto, col nostro gruppo di acquisto, un'offerta di 10 licenze del programma Biblos, a 87 euro l'una.
Si raccolgono le adesioni, che arrivano tutte e 10 in poche ore.
Così l'offerta si chiude, e si può procedere all'acquisto.
Questo significa che dobbiamo corrispondere a Giuseppe Di Grande, il fornitore, l'importo complessivo di 875 euro, raccogliendoli dalle 10 persone che hanno aderito.
E così, quelli che hanno aderito ricevono un email con le istruzioni per il pagamento.
E i pagamenti arrivano. Qualcuno immediatamente, qualcun altro qualche giorno più tardi, però arrivano.
Ma sono solo 8.
Ne mancano 2.
Così, dopo qualche giorno di attesa, Andrea decide di telefonare ai 2 mancanti.
E, in entrambi i casi, si trova ad aver a che fare con persone che fanno la parte dei finti tonti: ma io non saprei, forse qua, forse là, credevo di qua, credevo di là, insomma preferirei non prenderlo.
Comunque, dopo la telefonata e il richiamo di Andrea a rispettare l'impegno preso, uno dei due finalmente fa il suo pagamento e manda la copia del bollettino.
Dell'altro, si continua a non ricevere nessuna notizia.
Andrea lo chiama ancora. Questa volta, quella persona dichiara di voler recedere dall'acquisto, affermando di avere il diritto di farlo.
A questo punto, non è rimasto che decidere cosa fare: o annullare tutto, oppure procedere ugualmente secondo quanto stabilito con Giuseppe di Grande.
Annullare tutto quando 9 persone avevano già pagato sarebbe stato un bel guaio. Così si è deciso di procedere lo stesso all'acquisto, pagando coi fondi dell'Associazione la decima licenza, che quindi rimarrà a disposizione dell'Associazione.
Rimaneva da decidere cosa fare con queste due persone. Saranno escluse dal gruppo di acquisto e non potranno più parteciparvi.
Decisione che al limite potrà essere rivista per quello che, seppure in ritardo, alla fine la sua licenza l'ha pagata.
Per l'altro, invece, sarà ben difficile che ci si convinca a cambiare idea.
Quando si aderisce ad una offerta, è bene ribadirlo, ci si prende un impegno irrevocabile. Perché noi poi dobbiamo raccogliere la cifra stabilita, e consegnarla pari pari al fornitore.
Non possiamo quindi permetterci di avere a che fare con persone irresponsabili che, dopo aver comunicato la propria adesione, quando arriva il momento di pagare cominciano a fare mah, bah, boh, forse, chissà, non lo so, non sapevo, non credevo, non pensavo, non supponevo.
Certo, al limite può anche succedere che qualcuno, dopo aver comunicato la propria adesione, si accorga di avere sbagliato, oppure che cambi idea.
In tal caso, se almeno si sbrigasse a comunicarcelo, potremmo ancora fare qualcosa e, se si è ancora in tempo, annullare l'adesione.
Meglio ancora se chi si tira indietro almeno si preoccupa di cercare un'altra persona che prenda il suo posto.
Ma quei due, dopo aver aderito all'offerta, se ne sono rimasti lì senza fare niente e senza preoccuparsi di dare notizie. E probabilmente se Andrea non li avesse chiamati di sua iniziativa, staremmo ancora lì ad aspettare.
Questo comportamento denota, oltre alla mancanza di responsabilità nei confronti del gruppo di acquisto solidale e degli altri partecipanti, anche mancanza di rispetto e di educazione nei confronti di Andrea, nei confronti miei, e di chiunque altro si sia adoperato per la realizzazione del gruppo di acquisto solidale.
Che conclusioni trarre per il futuro? Certamente bisognerà imporre ulteriori restrizioni sulla partecipazione al gruppo di acquisto, per evitare che succeda ancora che persone irresponsabili ci si infilino dentro.
Questo purtroppo concorrerà a snaturare il senso del gruppo, perché la logica semmai dovrebbe essere che più siamo, e più possibilità abbiamo di ottenere prezzi convenienti dai fornitori.
Ma d'altronde non possiamo permetterci di correre altri rischi del genere.
Figuriamoci, se andasse in porto la proposta, tuttora in ballo, per un acquisto di complessive 400 licenze di Talks, questo significherebbe un impegno da parte nostra di corrispondere alla Nuance un importo di quasi 40000 euro.
40000 euro: vi rendete conto di quanti sono? Io ci metto anni prima di mettere da parte una cifra simile.
E se andasse a finire che ci prendiamo un tale impegno, per poi scoprire che quelli che hanno aderito cominciano a fare mah, bah, ma io non sapevo, ma io non credevo, ma io non pensavo?
No, così non va proprio. Dovremo puntare su offerte di minor portata, anche se comporteranno prezzi più alti, perché non possiamo certo accollarci rischi simili.
Bisognerà poi pensare a come fare per limitare la partecipazione al gruppo di acquisto solamente a quelle persone che offrono sufficienti garanzie di affidabilità.
Pensavamo che la apertura del gruppo ai soli soci approvati di Guidiamoci, peraltro nemmeno da noi voluta ma imposta da esigenze contabili, sarebbe stata sufficiente come garanzia. E invece ci sbagliavamo.
Mah! chissà se succederà mai almeno una volta, dico almeno una, una sola volta in vita mia, che si riesca a combinare qualcosa con voi senza che dobbiate finire per farne qualcuna delle vostre...!