Ricevo e pubblico da parte del nostro amico e collaboratore Alessio Conti, per la scomparsa del suo giovane amico Guglielmo.
Il pianoforte del cielo
Voglio chiedere preghiere per un defunto il mio amico Guglielmo Raganelli. all'Unione di Roma, al Romagnoli, al Sant'Alessio forse qualcuno si ricorderà di averlo conosciuto. Ricorderà quel suo classico essere felice per poco: per le patatine o la cioccolata che arrivavano in istituto, una felicità che prorompeva improvvisa, inattesa e sembrava dire al mondo bada che ci sono anche io.
E' scomparso recentemente ed i funerali si terranno giovedì 19 giugno alle ore nove e trenta presso l'istituto Sant'Alessio.
Sostare un poco sulla sua storia e pregare in suffragio per la sua anima è realmente un dovere : pregare naturalmente può voler dire tante cose e ciascuno nel rispetto della propria sensibilità declina questa parola come crede. Può voler dire anche solo pensare, sostare. fermarsi. Per me, pregare vuol dire essere, oltre il tempo, in comunione con chi ha lasciato questa dimensione dell'esistenza. Ma questa è solo la mia opinione...
Ho conosciuto Guglielmo al istituto per ciechi Romagnoli in cui ho studiato per due anni prima e seconda elementare. Poi io ho proseguito nella scuola comune mentre lui è rimasto li. Guglielmo oltre ad essere non vedente aveva anche una lieve forma di autismo che lo faceva restare nel suo guscio, nel suo mondo: lo ricordo come un bambino anche quando era ultra trentenne.
Aveva un talento che io non ho: suonava il piano benissimo ma anche quello lo ha fatto a modo suo. Era stupendo sentirlo anche per chi, come me è profano di musica: ascoltava un motivetto e poi, se era ispirato, poteva ripeterlo tale e quale.
Faceva questo istantaneamente.
Orfano di entrambi i genitori in questi ultimi anni era affidato al fratello ed alla zia.
Io ero uno dei suoi non molti amici, mi voleva bene: da oggi suona il pianoforte del cielo. qualcuno lo ha chiamato e lui docilmente, come faceva in vita ha risposto.
Da oggi alla sua semplicità possiamo affidare i nostri sogni, le nostre speranze e possiamo affidarci alle sue preghiere, certi che dio che ha rivelato grandi cose ai piccoli ed ai semplici, le ascolterà e le esaudirà.
Chiedo quindi di pregare per lui, e per chi resta, certo di aver fatto umanamente tutto il possibile, ma anche dilaniato dal fatto che quel possibile sembrava sempre poco: Guglielmo era disarmante nella sua sconcertante purezza. mi diceva quasi a volermi dare una lezione: Alessio ormai siamo grandi, ci dobbiamo sposare dobbiamo avere una famiglia e dei figli. lo ripeteva non perchè ne fosse intimamente convinto, come lui diceva tutte le cose, ma perchè così sentiva dire nel mondo dei grandi. Guglielmo sapeva suonare il padre nostro con l'organo: la prossima volta che in chiesa vi capita di cantarlo pensate anche a lui.
Alessio Conti